I fusibili sono
utilizzati per proteggere i circuiti elettronici da
eventuali guasti dovuti a sovraccarichi o cortocircuiti.
Sono provvisti di
un sottile filo, che si fonde rompendosi, quando vi passa
una corrente superiore a una certa soglia, bloccando di
conseguenza il passaggio di corrente e interrompendo cioè il
circuito, per evitare danni più gravi ad altri componenti.
In altre parole, il
fusibile si guasta per evitare che si guastino componenti
più costosi.
I parametri
> la corrente
nominale, espressa in Ampere (A)
> la tensione nominale, espressa in Volt (V)
> la velocità d'intervento (vedere descrizione di seguito)
> il potere di apertura, espresso in Ampere (A)
La corrente
nominale
É il valore di
corrente, oltrepassato il quale, il filo del fusibile si
fonde, bloccando il passaggio di corrente.
La tensione
nominale
É il valore massimo
di tensione che può venire a trovarsi ai capi del fusibile
non appena il filo si spezza. Quindi, nel tipico utilizzo di
un fusibile collegato in serie ad una fonte di
alimentazione, la tensione nominale deve essere superiore
alla fonte di alimentazione.
La velocità
d'intervento
Normalmente, la
velocità d'intervento non è espressa mediante un valore di
tempo, ma si usa classificare i fusibili in ritardati,
semirapidi, rapidi e super-rapidi.
I modelli rapidi
intervengono quasi immediatamente, quando si verifica il
sovraccarico.
I modelli
ritardati, che intervengono con un leggero ritardo,
vengono utilizzati nei circuiti che, all'accensione,
producono un rapido picco di assorbimento superiore al
normale funzionamento. Se in un circuito del genere si
montasse un fusibile rapido, questo interromperebbe il
circuito ad ogni accensione, e in altre parole l'apparecchio
non si accenderebbe mai. Montando invece un fusibile
ritardato, questo non interviene all'atto dell'accensione,
poichè il picco iniziale di assorbimento si estingue prima
che il fusibile possa intervenire, ma interviene qualora ci
fosse un sovraccarico dovuto a un guasto.
I modelli
super-rapidi, meno diffusi, sono ancora più veloci dei
rapidi, e vengono utilizzati in applicazioni particolari,
dove anche un brevissimo picco di corrente superiore alla
norma può danneggiare qualcosa.
I modelli
semirapidi, meno diffusi, hanno una velocità
d'intervento a metà strada tra i rapidi ed i ritardati.
Il potere di
apertura
Il potere di
apertura è la soglia di corrente oltrepassata la quale il
fusibile può creare un arco elettrico, e far passare la
corrente anche se il filo si spezza.
Ad esempio, il filo
di un fusibile con corrente nominale di 1A e con un potere
di apertura di 200A si spezza (bloccando il passaggio di
corrente) non appena la corrente che lo attraversa supera la
soglia di 1A, ma se la corrente supera i 200A, si può
formare un arco elettrico che lascia passare ugualmente la
corrente. Per evitare questa pericolosa condizione, esistono
dei fusibili che hanno al loro interno una polvere
spegniarco, ossia una sorta di granelli di sabbia che
spengono un arco elettrico, qualora dovesse formarsi.
Generalmente il potere di apertura è dell'ordine delle
centinaia o migliaia di Ampere, quindi l'utilizzo dei
fusibili con polvere spegniarco è destinato soltanto a
circuiti particolari, dove esiste la possibilità che si
formino correnti così elevate.
Come si leggono
i dati di un fusibile
Sul corpo del
fusibile è riportata una o due lettere ad indicare la
velocità d'intervento, secondo il seguente codice:
> T per
fusibili ritardati
> M per fusibili semirapidi
> F per fusibili rapidi
> FF oppure FA per fusibili super-rapidi
Accanto a tale
indicazione è riportata la corrente nominale, seguita dalla
tensione nominale. Se manca l'unità di misura della
corrente, si sottintende l'Ampere. Quindi:
> T 315mA 250V è
scritto su un fusibile ritardato da 315mA e 250V
> F 1,6A 250V (oppure F 1,6 250V) è scritto su un fusibile
rapido da 1,6A e 250V
> FA 1,25A 250V identifica un fusibile super-rapido da 1,25A
e 250V
Vediamo alcuni
tipi di fusibili che troviamo in commercio:
> Fusibili a tubo
> Microfusibili
> Fusibili a lama
> Fusibili autoripristinanti
> Fusibili termici cut-offs
Fusibili a tubo
I fusibili a tubo
sono i più economici, e i formati standard più diffusi sono
due:
> 5x20 (ossia 5
millimetri di diametro e 20 di lunghezza)
> 6,3x32 (ossia 6 millimetri di diametro e 20 di lunghezza)
Si inseriscono nel
circuito, infilandoli in uno zoccolo apposito, in modo che
possano essere sostituiti semplicemente estraendoli, senza
bisogno di dissaldature.
Nella foto in alto,
in cui si vede un fusibile 5X20 fortemente ingrandito, è
possibile vedere il sottile filo interno, che si spezza
quando il fusibile interviene.
Valori standard
disponibili in commercio
Per ciascun valore
è normalmente reperibile la versione a 250V e 500V.
30 |
160 |
630mA |
2,5A |
10A |
50 |
200 |
800mA |
3,15A |
12,5A |
63 |
250 |
1A |
4A |
16A |
80mA |
315mA |
1,25A |
5,A |
20A |
100mA |
400mA |
1,6A |
6,3A |
25A |
125mA |
500mA |
2A |
8,A |
32A |
Microfusibili
Sono fusibili
ritardati utilizzati in circuiti che richiedono spazi
ridotti. Sono alti circa 7 millimetri, per 8 millimetri di
diametro.
Valori standard
disponibili in commercio
La tensione è
normalmente di 250V.
100mA |
315mA |
800mA |
2A |
160mA |
400mA |
1A |
2,5A |
200mA |
500mA |
1,25A |
3,15A |
250mA |
630mA |
1,6A |
4A |
Fusibili a lama
Si tratta di
fusibili per grandi correnti, utilizzati generalmente negli
impianti elettrici delle automobili.
Nel campo
dell'elettronica vengono utilizzati solo in particolari
circuiti ad alta potenza.
Valori standard
disponibili in commercio
La tensione è
normalmente di 24V.
1A |
5A |
20A |
50A |
2A |
7,5A |
25A |
60A |
3A |
10A |
30A |
70A |
4A |
15A |
40A |
80A |
Fusibili
autoripristinanti
Si tratta di
fusibili che intervengono interrompendo un circuito al
superamento di una corrente, ma che si ripristinano,
consentendo di nuovo il passaggio di corrente, quando viene
meno la causa che aveva provocato l'intervento. In effetti
il suo funzionamento è nettamente diverso dai precedenti
modelli, in quanto non ha un filo che fonde, ma la sua
resistenza, normalmente molto bassa, diventa molto alta in
caso di sovraccarico.
I tipi più diffusi
sono sei:
> RUSB per
tensioni fino a 6V, con correnti d'intervento tra 1A e 4A
> RGE per tensioni fino a 16V, con correnti
d'intervento tra 5A e 24A
> RUE per tensioni fino a 30V, con corrente
d'intervento tra 1,8A e 18A
> RXE per tensioni fino a 60V, con corrente
d'intervento tra 100mA e 8A
> TR250 per tensioni alternate fino a 250V, con
correnti d'intervento tra 100mA e 300mA
> TR600 per tensioni alternate fino a 600V, con
correnti d'intervento tra 100mA e 300mA
Il codice stampato
sul corpo di questi fusibili, comprende una sigla iniziale,
corrispondente ad una delle sei appena elencate, seguito da
un codice che indica il valore di corrente massimo,
oltrepassato il quale, il fusibile inizia ad alzare il suo
valore di resistenza. Tale valore è indicato sempre in tre
cifre, sottintendendo la prima cifra come unità di Ampere.
Quindi, ad esempio:
> RXE005 è stampato
su un fusibile da 60V 50mA (005 significa 0,05A)
> RXE050 è stampato su un fusibile da 60V 500mA (050
significa 0,50A)
> RXE030 è stampato su un fusibile da 60V 300mA (030
significa 0,30A)
> RXE300 è stampato su un fusibile da 60V 3A (300 significa
3,00A)
> TR250-145 è stampato su un fusibile da 250V 145mA
> TR600-160 è stampato su un fusibile da 250V 160mA
Fusibili termici
cut-offs
Questo tipo di
fusibili ha un funzionamento totalmente diverso dai
precedenti. Infatti non s'interrompe quando si verifica un
sovraccarico, ma quando la temperatura a cui è sottoposto
supera una certa soglia.
Si trova spesso già
integrato all'interno di alcuni trasformatori di
alimentazione, e interrompe il circuito se la temperatura
del trasformatore supera il normale livello di
funzionamento, quindi in caso di guasto.
Esistono diversi
valori della temperatura d'intervento, compresi normalmente
tra 70°C e 240°C.
Non dedichiamo
ulteriore spazio ai fusibili cut-offs, in quanto esiste una
grande quantità di modelli, e non sono facilmente reperibili
nel settore dell'hobbistica.
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